Vincere l’oro era il suo sogno da bambino: questo ha confessato Lamont Marcell Jacobs nelle ultime interviste rilasciate, ed il suo sogno si è realizzato in occasione delle alle Olimpiadi di Tokyo, quando lanciato come un proiettile umano ha battuto tutti nella super finale dei 100 metri, dopo aver polverizzato i record europei.
Il velocista nato ad El Paso da madre italiana e padre texano ha corso in 9”80 eguagliando il tempo di Usain Bolt corso nel 2016 conquistando anche lui un oro. Da piccolo il figlio del vento italiano sognava di diventare come Pietro Mennea: “Anche se non l’ho mai conosciuto, ne ho sempre ammirato la fame, gli allenamenti e la voglia di portare in alto l’Italia con l’etica del lavoro” – ha raccontato il velocista.
La sua metamorfosi in campione olimpico è stato un percorso graduale, favorito dal suo cambio di mentalità che lo ha portato a non odiare più il padre che lo ha abbandonato dopo la sua nascita. Così la trasformazione di Marcell Jacobs lo ha portato a diventare lo sprinter che perdeva il confronto diretto con Filippo Tortu, che a Tokyo si è fermato in semifinale, a medaglia d’oro. Un’evoluzione che ha avuto modo di prendere forma già durante gli Europei di Tortun, in Polonia, quando il velocista azzurro è apparso più sereno e maturo, capace di gestire tensione nervosa ed emotività.
Il centometrista ha dato vita alla sua parabola da campione stampando un primo record italiano in 9”95, il 13 maggio 2021 a Savona (ritoccato a 9”94), per poi migliorarsi in semifinale a Tokyo stampando il record europeo in 9”84, per poi eguagliare Bolt in finale confermando i pronostici di sua madre.
”La vita di Marcell è stata un grande sacrificio. È vissuto senza padre e gli ho fatto da papà e mamma. Ha superato tante difficoltà e ora si merita tutto. Avevo detto che era il nuovo Bolt. Lo ha dimostrato, è il più veloce” – le parole con cui sua madre ha commentato il trionfo olimpico del figlio.
Marcell Jacobs: vita privata e sentimentale
Anche se è nato a El Paso, in Texas, si sente pienamente italiano: dopo la sua nascita nel 1994 la madre, Viviana Masini quando aveva 18 mesi si è traferita in Italia a Desenzano del Garda. Suo padre, un ex militare dell’Us Army che la madre ha conosciuto quando era di base a Vicenza, li ha abbandonati quando era molto piccolo. La madre ha deciso di trasferirsi a Desenzano del Garda quando il militare texano venne stanziato in Corea del Sud, e come ha raccontato il velocista con il padre non ha mai avuto rapporti.
Dopo averlo odiato per tutta la vita i due si sono ritrovati, ed il suo rendimento sulla pista ne ha giovato. ”Non è ancora tutto risolto però almeno adesso ci parliamo: il traduttore di Google mi dà una mano con l’inglese. Lo so, lo so, dovrei rimettermi a tavolino a rispolverare la grammatica inglese: i termini li conosco, è che per paura di sbagliare mi paralizzo e sto zitto. Lo odiavo per essere scomparso, ho ribaltato la prospettiva: mi ha dato la vita, muscoli pazzeschi, la velocità. L’ho giudicato senza sapere nulla di lui. Prima se una gara non andava bene davo la colpa agli altri, alla sfortuna, al meteo. Adesso ho capito che i risultati dipendono solo dal lavoro e dall’impegno”.
La sua passione per lo sport è nata presto, quando ha iniziato a praticare l’atletica leggera a soli 10 anni, dedicandosi dapprima allo sprint, per poi cimentarsi con il salto in lungo a partire dal 2011.
Marcell Jacobs è papà di tre bambini, è diventato genitore per la prima volta a soli 19 anni Jeremy. Da qualche anno al suo fianco c’è Nicole Daza, conosciuta a Roma nel 2018 e da cui ha avuto due figli: Anthony, nato nel 2019, e Megan, nata nel 2020.
Parlando del suo ruolo di genitore ha ammesso: ‘‘Con Jeremy non sono stato il migliore dei papà. Ero immaturo, limitato, i contrasti con sua madre mi hanno allontanato, ma ora sto cercando di recuperare il tempo perduto. Con Anthony e Megan, che ho avuto dalla mia compagna Nicole, è tutta un’altra storia. Abbiamo una quotidianità che con Jeremy mi è mancata: sono un padre presente e giocherellone”.
Curiosità su Marcell Jacobs
Il suo mito è da sempre Pietro Mennea. Ha due grandi passioni: le sneakers ed i tatuaggi; ha tatuati i nomi dei suoi tre figli, insieme alla Rosa dei Venti, inoltre ha una scritta dedicata all’amicizia ed una tigre.
Dopo l’oro olimpico ha annunciato ai microfoni dei giornalisti sportivi a Tokyo che presto convolerà a nozze con la madre dei suoi due figli piccoli.
Il velocista e Nicole Daza, sono molto attivi sui social e lei gli ha mandato un messaggio prima della finalissima nel quale ha scritto: “Ciao amore mio, volevo mandarti un grosso in bocca al lupo. Sappiamo quanto sacrificio e impegno ci hai messo ogni giorno e siamo orgogliosi e fieri di te”.